Recovery Plan, quali novità in vista per fisco e famiglie

5 Ottobre 2021
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È uno degli strumenti più dibattuti e attesi, da molti, come una sorta di manna dal cielo partendo da quella che è la sua essenza. Il Recovery Plan nasce per rappresentare un punto di ripartenza post Covid vista la crisi economica globalizzata che questo ha portato.

In massima sintesi si parla di un fondo apposito il cui obiettivo è quello di sostenere la ripresa economica tramite finanziamenti per il triennio 2021 / 2023. Ampiamente dibattuto già con il Governo precedente, quindi con Giuseppe Conte, e approvato poi dall’esecutivo Draghi, il Recovery Plan è sviluppato su 6 differenti missioni per un totale di investimenti di oltre 220 miliardi di euro.
Una misura che è su base continentale, quindi riguarda tutta l’Europa, ma che vede l’Italia come uno dei maggiori beneficiari, insieme alla Spagna. Il suo meccanismo prevede misure concrete a sostegno di progetti di riforma strutturali previsti dai vari piani nazionali di riforme di ogni singolo paese.

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I fondi del Recovery Fund

L’insieme di questi aiuti messi in campo dall’Ue per aiutare gli stati membri prende il nome di Recovery Fund, una sorta di traduzione economica concreta del programma generale. Il tema è piuttosto ampio, motivo per il quale è interessante concentrarsi su singole macroaree partendo dalle intenzioni palesate dal Governo. In particolare l’esecutivo di Draghi ha voluto accendere il focus su 6 temi di largo respiro:

1. Digitalizzazione e innovazione del sistema produttivo;
2. Transizione ecologica con rivoluzione green;
3. Interventi in favore della mobilità;
4. Interventi per la cultura, in particolare su istruzione e formazione;
5. Interventi a sostegno della salute;
6. Equità sociale, territoriale e di genere.

I temi più interessanti nonché quelli più caldi sono legati a famiglia e riforma del Fisco. Vediamo nel dettaglio.

La riforma del Fisco

L’obiettivo è quello di proseguire con la crescita che è stata già intrapresa proprio grazie al Recovery Plan. Si parla di riduzione della tassazione, diretta e indiretta. In particolare si parla di riduzione ed accorpamento di alcune aliquote IRPEF, soprattutto la terza: come noto il Fisco italiano prevede diversi scaglioni di tassazione, 5 ad oggi. Per la precisione sono così suddivisi:

1. Fino a 15mila euro di reddito: tassazione al 23%.
2. Da 15.001 a 28mila euro: tassazione +27% sul reddito eccedente i 15mila euro.
3. Da 28.001 a 55mila: tassazione + 38% sul reddito che supera i 28mila euro.
4. Da 55.001 a 75 mila: tassazione + 41% sul reddito che supera i 55.000 euro.
5. Oltre i 75mila: tassazione + 43% sul reddito che supera i 75.000 euro

L’obiettivo è di accorpare la seconda e la terza fascia di tassazione, quella che presenta la maggiore distanza (si passa da una aliquota del 27% al 38%). Per quanto riguarda l’IRPEF, accanto alla riduzione dell’aliquota media effettiva per i contribuenti tra i 28.000 e i 55.000 euro di reddito, il documento delle Commissioni evidenzia la necessità di ridurre e semplificare le detrazioni fiscali.

In attesa di conoscere l’ufficialità della manovra, ricordiamo che le aliquote incidono sul reddito complessivo in modo progressivo per scaglione. Anche se nel documento conclusivo redatto dalle Commissioni Finanze di Camera e Senato si legge che l’intervento sull’IRPEF dovrà perseguire l’obiettivo di modificare la dinamica delle aliquote marginali effettive, eliminando le discontinuità più brusche.

Si parla poi anche di Irap, la tassa a carico delle imprese riferita alle attività produttive: in questo caso le misure potrebbero portare ad un alleggerimento dell’imposta. Allo studio poi, come sempre quando si parla di riforma del Fisco, anche un intervento sull’iva, l’imposta sul valore aggiunto, soprattutto con riferimento a determinate categorie produttive.

Equità: precedenza alle famiglie

Altra parola molto presente nel dibattito politico, equità: un obiettivo da perseguire su più fronti, andando a rafforzare tutte le misure necessarie a superare eventuali squilibri e ridurre le differenze tra cittadini, con particolare riguardo per i ceti medi e le famiglie con figli.
A questo proposito nel campo della famiglia sarà il Family Act ad avere un ruolo determinante: si parla di un insieme di misure il cui obiettivo è quello di sostenere e valorizzare la famiglia attraverso la concessione di detrazioni fiscali e incentivi per aiutare, ad esempio, le giovani coppie con figli.
Tra queste misure, l’assegno unico e universale da 250 euro per i genitori, da concedere dal settimo mese di gravidanza fino al ventunesimo anno di età di ciascun figlio.

Riattivare l’economia di un paese

Sono diverse le misure intraprese a sostegno dell’economia con l’obiettivo di ripartire dopo la lunga congiuntura negativa dovuta alla pandemia. D’altra parte, attraverso gli investimenti pubblici si può riattivare l’economia di un paese. Ed in questo caso gli strumenti ci sono tutti.
Lo stesso Recovery Fund nasce proprio con l’intento di concedere un canale privilegiato di finanziamento all’Italia, evitando di intraprendere altre strade che potrebbero appesantire un bilancio già compromesso. Il tutto con l’intento di mantenere sotto controllo la spesa pubblica andando, al contempo, a stimolare l’economia.
Una riforma fiscale molto ambiziosa, che si propone di ridisegnare alcuni aspetti e delinearne meglio altri: si è in attesa della definitiva approvazione in ottobre, un iter che passerà dalla presentazione di NaDef (Nota di aggiornamento al Def) e Def (Documento di Economia e Finanza), all’interno del quale vengono messe per iscritto le politiche economiche e finanziarie.

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